Museo in Valigia: Monte San Giorgio
Capitolo 1: Paleontologia sul Monte San Giorgio
Immagina di tuffarti indietro nel tempo, 250 milioni di anni fa. Dove oggi si alza il Monte San Giorgio, c’era un mare caldo e luminoso, attraversato da rettili marini, pesci scintillanti e strane piante che ondeggiavano sul fondale. Strato dopo strato, quel mondo è rimasto impresso nella roccia come in un album fotografico della vita antica. Oggi, camminando tra i suoi sentieri, non calpestiamo solo pietre, ma i resti di un oceano scomparso: un tesoro geologico che ci svela come le montagne nascono dal mare e come la vita rinasce nel tempo.
a) Un mare tropicale
Nel Triassico Medio, l’attuale Monte San Giorgio era una laguna tropicale poco profonda, protetta da una barriera corallina e collegata al grande oceano Tetide. L’acqua calma e poco ossigenata favoriva la fossilizzazione: quando animali e piante cadevano sul fondale, non venivano distrutti ma conservati in modo eccezionale.
b) Dalla laguna alle rocce fossilifere
Sedimenti di fango, sabbia e resti organici si accumularono per milioni di anni, trasformandosi in strati di roccia alternati tra bitume (scisti bituminosi) e calcari. Nei loro strati sono custoditi più livelli fossiliferi, una vera “cronacanaturale” di oltre 250 milioni di anni. Vale la pena menzionarne due:
- Formazione di Besano (247–242 mio. anni fa): fossili di rettili marini come Mixosaurus e Tanystropheus
- Calcare di Meride (242–236 mio. anni fa): ecosistemi più ricchi, con piante, insetti e nuovi rettili.
💡 Curiosità: Formazione del marmo di Arzo, si è formato sul fondale di un antico oceano, laguna del Monte San Giorgio, i movimenti geologici interni al Monte San Giorgio hanno frantumato la roccia sedimentaria che si è ricristalizzata con altri minerali, dando origine a una breccia eterogenea straordinariamente colorata. L’immagine seguente creata con l’AI, potrebbe aiutarvi a dare un’idea.
c) Gli abitanti del mare triassico
Tra i fossili più celebri:
🧳 Nella valigia puoi trovare un ammonite stampato in 3D.
💡 Curiosità: nel Monte San Giorgio sono stati scoperti anche fossili con tracce di tessuti molli e organi interni, una rarità assoluta nella paleontologia. Questa scoperta ci invita a re-immaginare l’aspetto esterno del fossile.
d) Dal mare alla montagna
Il processo di continua trasformazione ha dato vita alle montagne, che conosciamo oggi come le Alpi. Il Monte San Giorgio è invece la testimonianza di una collisione fra la placca africana e la placca europea che emette un’energia solare così potente da sollevare gli strati, fra cui i fondali marini con i suoi tesori fossiliferi.
Il contesto geologico. (n.d.). Monte San Giorgio. http://www.montesangiorgio.org/Monte-San-Giorgio/Il-Monte-San-Giorgio-oggi/Il-contesto-geologico.html
e) Un patrimonio unico al mondo
Il Monte San Giorgio custodisce una sequenza stratigrafica continua di oltre dieci milioni di anni, un libro di pietra che racconta senza interruzioni la vita del Triassico. Nei suoi strati sono stati ritrovati più di 21 000 fossili, eccezionalmente conservati: non solo scheletri di animali marini, ma anche piante e insetti che permettono di ricostruire l’intero ecosistema. Questo tesoro, condiviso tra Svizzera e Italia, è valso al Monte San Giorgio il riconoscimento come Patrimonio UNESCO (2003 Svizzera, 2010 Italia), rendendolo uno dei siti paleontologici più importanti al mondo.
L’importanza del Monte San Giorgio è riassunta dal Criterio (viii) di UNESCO, il quale stabilisce:
“Il Monte San Giorgio è l’unica e la migliore testimonianza conosciuta della vita marina nel periodo Triassico e conserva anche importanti resti di vita terrestre. Il sito ha prodotto fossili diversi e numerosi, molti dei quali mostrano un’eccezionale completezza e una conservazione dettagliata. La lunga storia di studi sul sito e la gestione disciplinata della risorsa hanno portato alla creazione di un corpus di esemplari catalogati e ben documentati, di qualità eccezionale, che costituiscono la base per una ricca letteratura geologica associata. Di conseguenza, il Monte San Giorgio fornisce il principale punto di riferimento per le future scoperte di resti marini del Triassico in tutto il mondo.”
💡 Curiosità: nel 2020 è stato descritto un nuovo rettile marino, il Besanosaurus leptorhynchus, scoperto proprio nel Monte San Giorgio e lungo oltre 8 metri.



